Giuseppi
Conte (chiamato ”Giuseppi” dall'ex presidente Usa Trump) è una persona del tutto estranea alla politica. E' un personaggio di terza fila che pensa di poter trarre qualche vantaggio elettorale nelle prossime elezioni e che pensa, purtroppo, di essere uno statista indispensabile per il Paese. Si metta il cuore in pace, “Giuseppi”, perché non è cosi: non è assolutante indispensalile per l'Italia. Lo poteva essere per la formazione del dosiddetto “campo largo” da creare insieme col PD. Invece ha dimostrato di essere un leader inconsistente e senza sostanza come, del resto, lo è il Movimento 5 Stelle. Lui, continua a sostenere di essere “l'avvocato degli italiani, ma un avvocato al quale sarebbe meglio non affidare nemmeno una causa per un furto di polli. “Giuseppi” ha scelto di rompere col Pd perché questo partito, dopo l’insediamento della Schlein ha accentuato alcune caratteristiche di partito di sinistra e per “Giuseppi” questo è insopportabile. “L'avvocato degli italiani” è essenzialmente un reazionario. Pochi giorni fa sul Corriere della Sera è uscito un bell’articolo nel quale si racconta come e perché la simpatia tra Conte e Salvini non si è mai interrotta, nonostante il famigeraro Papeete. Non si è interrotta perché Conte ha una evidente simpatia per Salvini. E' difficile capire quali siano le differenze tra i due:“Giuseppi” è un giustizialista e Salvini pure (tranne che per i processi che lo riguardano). Quello che li accomuna è il populismo, una categoria molto grezza e affine al qualunquismo. “Giuseppi” è, insiene col suo compare Salvini esclusivamente un rappresentante del più becero qualunquismo. Il PD ed il suo gruppo dirigente sono pienamente consapevoli, delle caratteristiche e dell’inaffidabilità di “Giuseppi”? La risposta è del tutto negativa: non lo sono! Coi pentstelluti continuano a ricercare inesistenti punti di contatto mentre la conclusione dovrebbe essere: ”coi pentastelluti mai”!