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30/03/2024

Suicidio economico

Suicidio economico

Una fotografia spettrale. I dati economici sono da film dell'orrore anche per le categorie sociali che sinora hanno sposato l’individualismo, l’ideologia liberale ed il mito dell’opportunità. Il dato più impressionante è il crollo della produzione industriale, un dato che rappresenta lo stato dell’economia reale. Un crollo peggiore era stato registrato solo nel luglio 2020, in piena pandemia. Il dato che attesta come il sistema produttivo italiano abbia ingranato violentemente la retromarcia è quello sugli investimenti: Nel 2021 e nel 2022 gli investomentii erano cresciuti rispettivamente del 20 e del 10 per cento, ma nel 2023 sono scesi ad un misero +0,6 per cento, Gli ultimi movimenti dei grandi possessori di capitali: Della Valle, Benetton, ecc. mostrano una scelta pericolosa in quanto preferiscono l'economia finanziaria in luogo di quella industriale. Il rialzo dei tassi di interesse ha tutelato la rendita parassitaria delle banche, e dei grandi speculatori finanziari. Ciò significa che le banche (le quali hanno scampato anche una minima imposta sugli extraprofitti finita nel nulla come ogni impresa propagandistica del governo) non investono, non concedono mutui al sistema produttivo nazionale, ma si buttano a capofitto nella speculazione finanziaria globale. E qual è il risultatato? Il risultato è un’economia in completo declino, proprio quando gli investimenti avrebbero potuto produrre opportunità di creare nuovi posti di lavoro. Non posti di lavoro fasulli, come quelli tanto decantati dalla Meloni, ma posti di lavoro veri!

Il corso dell’inflazione aggredisce soprattutto i redditi più poveri, mentre fiumi di soldi si accumulano nelle tasche dei ricchi. I ricchi hanno trasferito nei paradisi fiscali oltre 196 miliardi di euro, tutti sottratti alla tassazione, Ma non è finita: si stima che esistano circa 150 miliardi di euro occultati in cassette di sicurezza. Il totale ammonta a oltre 400 miliardi di euro sottratti alla comunità da una parte di una piccola percentuale di ricchi. A fronte di dati cosi drammatici il governo della ducetta che fa? Premia gli evasori fiscali con l'ennesimo condono, introduce la “tassa piatta” che consente ad un lavoratore autonomo di pagare il 15 per cento di Irpef fino ad un reddito annuo di 85000 mila euro. Mentre un lavoratore subordinato, a parità di reddito, pagherebbe più del doppio! Ma, si sa, il governo della ducetta deve pur premiare la sua base elettorale! E lo fa nel più completo silenzio dei connazionali.