Legge morale, intelligenza e furbizia
La legge morale. "Due cose mi riempiono l'animo di ammirazione e venerazione sempre nuova e crescente, quanto più spesso e più a lungo la riflessione si occupa di esse: il cielo stellato sopra di me e la legge morale dentro di me". (Sternenhimmel über mir und das moralische Gesetz in mir). E' la conclusione della "Critica della ragion pratica" di Kant: una frase dove la filosofia si coniuga con la poesia e che è stata inscritta sulla lapide posta sulla sua tomba, a Könisberg, nella Prussia orientale. E' diventata una frase famosa, quasi come un undicesimo comandamento.
E' una conclusione densa di significati dei quali il più importante, forse, è che la legge morale è connaturata all'uomo e non può seguirne i limiti temporali, ma si espande all'infinito, Bisogna riconoscere che Kant è uno dei più grandi filosofi di tutti i tempi. Crede, Kant, che, all'uomo, sia connaturata tale legge? Gli attuali dirigenti della politica italiana dovrebbero confermarne l'assenza. La legge morale di Kant va intesa come una sorta di decalogo per il comportamento umano nelle attività private, ma soprattutto in quelle pubbliche, nei rapporti interpersonali, specialmente quando tali attività coinvolgono un intero Paese ed il suo popolo! Non può esistere una moralità pubblica ed una privata. La moralità è una!
L'intelligenza:
L'intelligenza, secondo il ”Devoto-Oli”. è la capacità di attribuire un conveniente significato pratico o concettuale ai vari momenti dell'esperienza e della contingenza […]. La facoltà umana di mettersi in contatto col mondo esterno, col mondo che circonda l'uomo, Da tale contatto ne deriva la comprensione necessaria per la conoscenza completa del tutto, utile per la necessità del suo cambiamento in meglio.
La furbizia:
La furbizia è una disonestà intelligente! Per quanto possano apparire sinonimi, furbizia ed astuzia affrontano in modo diverso le regole del vivere civile. La furbizia è l’abilità di saper evitare le regole senza incorrere nell'illegalità. Chi ammira i furbi probabilmente ha lo stesso disinteresse verso la legge e le regole.
Altro discorso è quello dell'astuzia, Questa non si pone contro la legge, ma ne accrescere la validità e la funzione. L’astuzia non si sottrae al regolamento, ma cerca di comprendere le possibilità per essere evasa senza pagarne le conseguenze.
Oggi, ahinoi, va di moda il riconoscere alla provvisoria Presidente del consiglio, una grande facoltà intellettuale. Si sta districando bene nei rapporti internazionali ricevendo in cambio ampi consensi e riconoscimenti. Ma si tratta di intelligenza o non, piuttosto, di furbizia? Non può essere un caso che, nella sua opera di politica nazionale, si sia attorniata da una pletora di personaggi inetti ai compiti politici. Personaggi, che in nessun caso possono recarle fastidio alcuno; in nessuno modo rappresentano il serio pericolo di sfllarle la sedia da sotto il podice. Tutto ciò lascia pensare che abbia prevalso la furbizia in luogo dell'intelligenza.