Premierato
Col
cosiddetto “premierato” al Presidente della Repubblica verrebbe
tolta la possibilità di nominare senatori a vita, ma soprattutto il
suo potere di sciogliere o non sciogliere le Camere. Questo potere
gli verrebbe tolto e lo scioglimento delle Camere diventerebbe
automatico, appena cadesse il governo. Se
attuata, questa “riforma”, stravolgerebbe la seconda parte della
Costituzione, accentuerebbe i poteri del capo del governo a scapito
di quelli del Presidente della Repubblica. Insomma avremmo una
Giorgia super potente ed un Mattarella azzoppato. La cosa migliore
sarebbe quella di lasciare le cose come stanno e rinnovare, invece,
l'intera rappresentanza parlamentare. Si tratta dell'ennesimo attacco
alla Costituzione, portato avanti dalla solita destra liberticida e
qualunquista, sempre al più completo servizio della reazione.
Fortunatamente l'iter costituzionale per il raggiungimento di questa
legge è abbastanza laborioso e prevede il doppio passaggio alle
Camere con un referendum popolare finale. I poteri che, per
Costituzione, vengono attribuiti al Presidente della Repubblica
passerebbero automaticamente al capo del governo. Il Presidente della
Repubblica agisce per il bene della collettività senza favorire una
parte politica. Storicamente questo ruolo sopra le parti è stato
interpretato con grande dignità da tutti i Presidenti che si sono
alternati. Si blatera che l’elezione diretta del presidente darebbe
stabilità politica al Paese, evitando i governi tecnici, o governi
non eletti, ma è una falsità: i governi non vengono eletti dal
popolo in quanto, la procedura costituzionale è ben altra! La verità
è che la Giorgia nazionale, di concerto con la parte peggiore della
sua bislacca maggioranza (ammesso che esista una parte migliore),
tenta di violentare la Costituzione per renderla più affine alle sue
radici politiche.
In
questo pericoloso disegno eversivo non si sente una sola voce di
protesta che si levi dal popolo italiano, per condannare tale
delitto. Perché questo silenzio pubblico? Forse a causa
dell'interesse prodotto dal festival di Sanremo, molto più
interessante del pericolo di una criminale riforma costituzionale?
Oppure perché si vuole concedere più potere all'italica ducetta?