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12/11/2016

Heinrich Himmler (per non dimenticare)



Il famigerato capo delle SS naziste - nella sua bestiale ferocia, secondo soltanto ad Hitler - scriveva nel suo diario: “Prima di andare a letto, ordinata la fucilazione di dieci ufficiali polacchi". L’uomo a capo della macchina del terrore dell’apparato nazista passava, senza alcun apparente turbamento, da un’affettuosa telefonata con la moglie e la figlia ad una visita in un campo di sterminio, all’ordine per una fucilazione di massa.
I diari, oltre mille pagine, furono sequestrati dai militari dell’Armata Rossa negli ultimi giorni della Seconda guerra mondiale e sono stati riportati alla luce dopo oltre 70 anni dal  giornale tedesco Bild, che ora ne pubblica a puntate gli estratti. Ne esce la minuziosa descrizione delle giornate dell’ideologo del nuovo ordine nazista:
“Ore 10-12: massaggio; 14: pranzo con ufficiali SS; 15-19: incontri politici; 20: cena; 21: altri incontri, uno per discutere notizie che ufficiali di polizia nostri alleati in Polonia si sono rifiutati di combattere; 21-22: Prima di andare a letto ordinata fucilazione per tutti e dieci gli ufficiali e invio delle loro famiglie in campo di concentramento” [...] “Sto parlando di far evacuare gli ebrei, di sterminare il popolo ebraico. È una cosa facile a dirsi. Qualsiasi membro del partito vi dirà che fa parte del piano, stiamo eliminando gli ebrei, tutto qua. Ma poi hanno tutti un ebreo da salvare. Vi diranno: ‘tutti gli altri sono maiali, ma questo è un ebreo di prima classe'”.
Molti passaggi fanno riferimento a lunghe sedute di massaggi, altri sembrano alludere alla relazione con Hedwig Pottgast, segretaria personale e sua amante. In altre occasioni, il capo delle SS scriveva di essersi rilassato guardando un film o giocando a carte tra un incontro e un altro con Hitler e altri gerarchi nazisti, nei quali veniva pianificato l’Olocausto.
Il livello di dettaglio al quale giungono gli appunti di Himmler illustra autenticamente la “banalità del male” della quale fu capace il nazismo. Durante una visita al campo di concentramento di Buchenwald, per esempio, scrive: “Fatto spuntino nel bar del casinò delle SS”. Un’altra volta racconta di aver assistito alla “efficacia” dei fumi di scarico dei motori diesel presso il campo di sterminio di Sobibor in Polonia. Per quella ‘dimostrazione’ vennero messe a morte 400 persone. In totale circa 250.000 persone morirono nelle camere a gas dei lager, la maggior parte entro due ore dall’arrivo.
E ancora: “Nessuno ha visto 100, 500, 1000 corpi che giacciono insieme. Aver visto cose del genere, ed essere rimasti freddi e impassibili, ci ha resi duri e freddi. È una pagina di gloria che non viene mai menzionata. Sappiamo quanto sarebbe difficile oggi, se accanto agli attacchi bomba nelle città, alle privazioni e alla guerra, ci fossero ancora gli ebrei come sabotatori segreti, agitatori e istigatori. Abbiamo svolto questo compito difficile per amore del nostro popolo. Non c’è nulla di sbagliato dentro di noi, nella nostra anima, o nel nostro modo di fare”.
Si diceva che questo macellaio era conosciuto per la sua ‘sensibilità’ alla vista del sangue. In una pagina nel mese di agosto del 1941 racconta i dettagli di una fucilazione di massa di ebrei alla periferia della città di Minsk, nell’attuale Bielorussia. E non nasconde di essere quasi svenuto quando il suo cappotto si sporcò con il sangue delle vittime.
Damien Imoehl, il giornalista della Bild che ha trovato i diari, in un’intervista al Times si è detto impressionato dal ritratto che ne emerge: quello di un uomo a un tempo padre affettuoso e assassino di massa.
La cosa più interessante è che era molto attento con la moglie e la figlia così come nella relazione con la sua segretaria. Si prendeva cura dei suoi camerati e amici. Poi c’era l’uomo dell’orrore. Il diario, infatti, è pieno di riferimenti a Puppi, come chiamava affettuosamente sua figlia Gudrun, un'irriducibile nazista che ancora vive in un sobborgo di Monaco di Baviera, dove aiuta ex nazisti con una organizzazione chiamata “Stille Hilfe”, aiuto silenzioso.
Una pagina datata 3 giugno 1944, tre giorni prima dello sbarco di Normandia, illustra i dettagli dei preparativi per il matrimonio tra il generale delle SS Hermann Fegelein e Gretl Braun (la sorella di Eva Braun), sull’Obersalzberg, nella residenza dove il Führer passava le vacanze, ovvero lo chalet fortificato passato alla storia come “Il nido dell’aquila”.
Circa un anno dopo, il 22 maggio del 1945, Himmler (l'ex allevatore di conigli) venne catturato, mentre cercava di fuggire, dalle forze inglesi che non fecero in tempo a trasferirlo a Norimberga dove sarebbe stato giudicato per i suoi crimini. Il giorno dopo si procurò la morte con una capsula di cianuro fra i denti. Lasciandosi alle spalle oltre quindici milioni di morti.
I due famosi assassini nazisti: Hitler ed Himmler hanno avuto il coraggio di togliersi di mezzo con il suicidio. L'italica mezza calzetta, invece, in uno slancio eroico ha cercato di ... mettersi in salvo fuggendo in Svizzera.



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