La nuova Russia
Il discorso di Putin all’Assemblea Federale russa è stato un importante strumento per leggere le trasformazioni in corso in Russia. Nel lungo discorso ci sono alcuni elementi che risaltano e che richiedono un riflessione. Il primo punto riguarda i rapporti fra la Russia e gli Stati Uniti. Putin ha ricordato che gli USA hanno bloccato la proposta russa, vecchia di quindici anni, per la prevenzione dello schieramento di armi nello spazio. Nonstante i quindici anni trascorsi non ci sono state risposte, ma, al contrario, Mosca starebbe installando armi nucleari nello spazio. A differenza di quello che blatera la servile informazione italiana, Mosca non cerca lo scontro, la guerra russo-ucraina non sarebbe scoppiata se non fosse stato per le provocazioni del neonazismo ucraino contro la popolazione russa del Donbass. La volontà dialogante della Russia è sempre stata chiara, oggi però, Il gruppo dirigente russo non si fida più dell’Occidente. Nel 2015 gli accordi di Minsk avevano aperto una speranza di pace che avrebbe garantito l’unità territoriale ucraina. Quegli accordi avevano al centro il riconoscimento dell’autonomia delle regioni russofone con la trasformazione federalista del Paese. Ora si sa che quegli accordi furono firmati solo per dare a Kiev il tempo necessario per riorganizzarsi al fine di poter sferrare l’attacco neonazista contro le popolazioni russofone del Donbass. Questa guerra finirà con una sconfitta degli Stati Uniti, come è successo in Siria e Afghanistan, la Nato può continuare a mandare a morire gli ucraini ma questo non cambia le cose. Un secondo elemento dell’intervento di Putin riguarda la politica interna. La Russia conosceva le intenzioni dell’Occidente ed è arrivata preparata alla guerra, le riserve accumulate in questi anni stanno sostenendo il cambiamento economico-produttivo interno al Paese. Lo sviluppo dell’industria e gli investimenti sulle nuove tecnologie stanno cambiando il volto del Paese. I Paesi ricchi di risorse naturali fanno fatica a sviluppare una propria industria, la Russia oggi lo sta facendo, L’asse Mosca-Pechino è sempre più stretto e il ruolo dei Brics continuerà a crescere mentre quello dei G7 continuerà a calare. Infine è in corso la nascita di una nuova classe dirigente. La classe dirigente degli anni ’90 che tanto piace in Occidente, sta per entrare nei libri di storia uscendo dalle stanze del potere. La nuova Russia sarà una potenza sempre più euroasiatica che si candida, assieme alla Cina e all'India, a costruire un nuovo equilibrio mondiale.