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07/02/2024

Persecuzione

Persecuzione


Ma allora è una persecuzione senza fine

quella del festival delle canzonette melense!

Da più di settant'anni gli italici canzonettari, di concerto con una rete della televisione pubblica, infastidiscono il buon senso e l'intelligenza (quella che è rimasta) degli italiani.

Nessuno può vietare a questi patiti di melense melodie di organizzare uno, cento, mille festival di Sanremo, di Sanromolo o di qualsiasi altro santo, se lo desiderano, ma lo facciano tra di loro, in privata sede senza infastidire l'udito dei cittadini che di questa manifestazione non intendono nemmeno sentirne parlare.

Si potrà obiettare che, chi non è interessato a questo melenso spettacolo, potrà sempre cambiare canale, ed è vero! Si può cambiare canale, ma servirà a ben poco! Infatti chi da sempre si rifiuta di seguire le stupidità canore sarà in seguito informato con dovizia di particolari da tutti i notiziari televisivi che informeranno per filo e per segno tutto ciò che è accaduto: vincenti, perdenti, presentatori, autori e parolieri, cantanti, orchestre, e via dicendo.

Correa di questa fastidiosa iniziativa è, al solito, la rete ammiraglia della televisione pubblica la quale, pur in conclamate ristrettezze economiche, non trova niente di meglio che sperperare il denaro pubblico in questi melensi programmi.

Dovremmo tutti dedicare le tre, o quattro, o cinque serate del festival a fare tutto il possibile per non sintonizzarmi - nemmeno per errore - alla rete ammiraglia.

Dovremmo restare in fiduciosa attesa - anche se molto improbabile - di leggere che il festival di Sanremo è stato definitivamente abolito ed i suoi organizzatori giustiziati!